COMUNICATO stampa – ABUSI SUI CHIERICHETTI DEL PAPA. Il via al processo italiano promosso dalla Rete L’ABUSO.
Di Francesco Zanardi – Presidente Rete L’ABUSO
Ad anticipare la notizia è l’agenzia ANSA che annuncia l’esistenza di un processo italiano oltre a quello vaticano sugli abusi commessi questa volta, da un cittadino italiano all’estero, ovvero in Vaticano.
Il procedimento italiano promosso dalla Rete L’ABUSO di cui è titolare per la Rete l’avvocato Mario Caligiuri del foro di Roma, è oggi in mano ai magistrati di Piazzale Clodio, che hanno indagato parallelamente al Vaticano sull’altra presunta vittima, sentita dal Vaticano come semplice testimone, Kamil Jarzembowski, compagno di stanza L.G., che ha preferito affidarsi alla giustizia italiana.
Da presidente della Rete L’ABUSO voglio mantenere per il momento il riserbo sulla questione, posso dire da quanto appreso dai parziali fascicoli di indagine prodotti dalla Procura di Roma, noti per competenza all’associazione che presiedo, che le indagini vanno ben oltre quelle espletate dalla Santa Sede e coinvolgono parecchie più persone (anche esterne alla chiesa) dei soli Martinelli e Radice in quanto l’indagine italiana tiene conto che Radice, divenuto un po’ il capro espiatorio della vicenda, in realtà riceveva ordini dai superiori, che alla luce del carteggio tra il nostro assistito e loro, al massimo possono sostenere “di non aver compreso la gravità dei fatti”.
Si attende ora da parte della magistratura, il rinvio a giudizio dei due principali imputati, Martinelli e mons. Radice, all’epoca dei fatti Rettore.
La Rete l’abuso annuncia da subito che si costituirà parte civile nel processo italiano.
Zanardi